giovedì 26 novembre 2015

Tessitura

La fine dell'estate ha portato con se la disoccupazione (ahimè!), e ne ho approfittato per imparare una cosa nuova. Al mio paese hanno organizzato un corso di tessitura tradizionale (sarda) e vi ho aderito con interesse ed entusiasmo.
A me, che nei lavori manuali sono abbastanza schiappa, capire come funziona il telaio è sembrata un'impresa! In effetti non si tratta di un lavoro semplice, anzi di una complicata e lunga sequenza di operazioni, ecco il perché di tanta bellezza nei lavori che escono dal telaio.
Il comune ha potuto fornire un solo telaio verticale (questo della foto, per capirci):


(foto fatta al Museo del Rame e della Tessitura di Isili)

quindi per praticità e anche per averne uno a testa, noi allieve abbiamo lavorato sui nostri telaietti di legno per effettuare un lavoro di tessitura piana.
Dopo aver realizzato con cotone bianco l'ordito (i fili verticali), abbiamo iniziato a intrecciare la lana: Io ho usato lana di pecora sarda, bella ispida!







Il mio progetto iniziale si è rivelato abbastanza ambizioso perchè, invece di fare righe o disegni geometrici, ho scelto un soggetto particolare, una capretta!


E' un po' storta in verità, ma è il mio primo tentativo, vado perdonata.

In contemporanea abbiamo anche allestito il telaio antico del comune, a partire dall'ordito, che abbiamo fatto creando l' "otto" con l'aiuto di alcuni supporti di legno sul muro:




poi raccolto i fili in una treccia




E infine sciolto la treccia per sistemare i fili sul telaio:









Passo successivo, allicciare, ossia far passare i fili di ordito nei licci (che sono questi cosi qui sotto fatti di canna e fili di cotone), secondo un ordine preciso.





Il telaio è stato allicciato "a pe' obrache" letteralmente "a piede d'orbace", ossia nel modo in cui si lavorava l'orbace. Il risultato del lavoro è stato un pezzetto di bisaccia, e un po' di pibionis, fatto da tutte noi allieve, imperfetto ma bellissimo :)



A breve news del mio nuovo progetto di tessitura piana...